venerdì 28 settembre 2012

Bobby “The General” Knight

Chi ama il basket non può ignorare questo nome, l’allenatore che ha vinto più partite a livello collegiale.

Cresciuto a West Point in un ambiente militaresco è uno dei personaggi più controversi della storia dello sport americano, ha allenato ad Indiana University, sicuramente non una persona tranquilla e pacata, tutto il contrario, ha sempre imposto il suo carattere e le sue idee anche a costo di risultare odiato ed antipatico, ad esempio fece rimuovere il nome dei giocatori sul retro delle maglie, la giustificazione? “Dove ti pagano conta il nome che hai dietro la maglia, dove non ti pagano è quello che hai davanti che conta di più”.

Un sergente di ferro, i suoi giocatori erano allo stesso tempo intimoriti e incantati dal loro coach che non tollerava la mancanza di disciplina, uno dei suoi cavalli di battaglia infatti era: “Prima pensate a fare quello che vi dico e solo poi a vincere la partita”.

Senza dubbio una linea di pensiero controversa ma alla fine la storia ha dato ragione a Bobby, tre titoli NCAA (1976, 1981, 1987) e un NIT (Il più antico torneo di basket della storia collegiale) bastano per fare di lui uno dei simboli della pallacanestro ed uno dei simboli dello sport americano.

venerdì 21 settembre 2012

Nuova maglia per gli Spurs

Anche gli Spurs hanno deciso di creare una maglia nuova, definita da loro stessi alternativa. La maglia è grigia con finiture nere, con il logo secondario della franchigia ben in evidenza sul petto sul lato del cuore, al suo fianco è presente il numero del giocatore. La maglia alternativa debutterà nella partita di esordio stagionale il primo novembre contro gli Oklahoma City Thunder.

Rick Pych, Presidente delle operazioni commerciali dello sport e dell’entertainment ha spiegato: “Questa stagione introduciamo una nuova maglia, con un design semplice che mette in evidenza il nostro logo, che è l’icona della squadra ed è profondamente legato con i nostri fan, la nostra comunità. È la prima maglia, in assoluto, nella NBA a non avere scritte”.

La guardia Danny Green:”Le nostre tradizionali divise hanno un taglio decisamente classico, queste maglie alternative ci permettono di mantenerci al passo coi tempi”. Anche se assomigliano molto più a maglie d’allenamento.

Le nuove maglie sono disponibili esclusivamente acquistando un pacco biglietti di 6 partite "Platinum pick 6", il quale consente ai tifosi di scegliere le partite contro i Lakers o gli Heat, più una selezione di 5 partite addizionali durante la stagione, permettendo ai tifosi del basket la liberta si personalizzare la loro esperienza visiva.


Sotto le prime immagini:


giovedì 20 settembre 2012

Ricky Rubio pronto per Natale

A Minnesota il Natale arriverà prima, poco prima, del solito.

Il proprietario dei Timberwolves , Glen Taylor, ha affermato nella giornata di ieri che, il rookie spagnolo, Ricky Rubio tornerà a giocare con la squadra prima di Natale.

Il giovane spagnolo si è infortunato, strappo del legamento crociato anteriore, in Marzo durante una partita di regular season contro i Los Angeles Lakers, le previsioni iniziali davano il suo ritorno per il 2013, ma Ricky ha bruciato le tappe in questi mesi e sarà pronto prima del previsto.

Rubio era nel pieno di un’ottima stagione con una media di 8.2 assist e 10.1 punti per partita nelle 41 partite giocate. Quando tornerà in squadra troverà nei T’wolves nuovi compagni come Chase Budinger, Brandon Roy e la coppia russa Andrei Kirilenko e Alexey Shved.

giovedì 13 settembre 2012

Brooklyn Nets: l'arena è pronta

A novembre ci sarà la prima partita vera, e sarà subito derby contro i New York Knicks, ma il Barclays Center, nuova casa dei Nets, si sta preparando per la pre season.

Il presidente dei Brooklyn Nets, Brett Yormark dopo nove anni di attesa ha realizzato il suo obbiettivo: “E’ incredibile vedere il campo assemblato e l’arena praticamente finita.
E’ stato un lungo viaggio, ma è valsa l’attesa, la gente di Brooklyn sarà orgogliosa quando lo vedranno per la prima volta. E’ spettacolare.

Abbiamo voluto renderlo unico, così che se la gente si sintonizza potrà dire: Questa è Brooklyn!”

Il campo è composto da 240 pannelli di legno lavorato, ci son volute due settimane per la sua costruzione, per il suo assemblamento occorrono quattro ore.

Ora i Nets possono dire di avere una nuova casa dove potranno riversare le loro emozioni e aspettative.

Ecco le prime immagini dell'arena e del parquet:

lunedì 10 settembre 2012

La raffica del 10 settembre

I Cavaliers hanno trovato l’accordo con Alonzo Gee, la guardia tornerà a Cleveland, dove aveva giocato anche l’anno scorso. Contratto di 3 anni da 9.75mln di dollari.

L’ex guardia dei Celtics, E’Twaun Moor ha trovato l’accordo con i Magic, per cui nella prossima stagione giocherà nella “nuova” Orlando.

Andray Blatche ha trovato l’accordo, al momento solo a voce, con i Brooklyn Nets di un anno, il centro percepirà il minimo salariale di 1.1mln. Ci si aspetta la firma nei prossimi giorni.

I Miami Heat hanno completato il loro roster con l’acquisizione del centro Mickell Gladness e dell’ala Jarvis Varnado.

Gli attivissimi Pacers hanno messo sotto contratto la guardia, ex Jazz, Sundiata Gaines, Blake Ahearn e l’ala Sam Young.

Kenyon Martin(foto), ancora free agent, sembra essere molto tentato dalla pista che porta ai Los Angeles Lakers.

Gli stessi giallo-viola ha messo sotto contratto i rookie Reeves Nelson e Greg Somogyi, entrambi non selezionati al draft.

Are the Knicks a contender?

Con l'inizio di ogni stagione cestistica, i New York Knicks sono una delle squadre che ambisce al top, ma puntualmente accade qualche intoppo. Questa può essere la stagione giusta?

Dopo un'estate relativamente tranquilla, i Knicks pensano alla prossima stagione, oltre che con delle nuove jersey (clicca qui), anche con una tranquillità maggiore rispetto al solito. Parlare di tranquillità per la squadra di New York non è semplice, è proprio la grande mela che mette sempre aspettative, però per la prima volta in qualche anno, la situazione in casa Knicks sembra tranquilla. Forse è complice anche la "cacciata" di Jeremy Lin, che in qualche modo poteva destabilizzare la leadership di 'Melo. Il mercato per una volta è stato amico, mettendo nelle mani di Woodson un mix tra vecchietti dalla grande esperienza e gregari, forse consentendo a Woodson di plagiare lo stile di gioco di Miami e Chicago.

I nodi sono sempre i soliti, ma oltre alle capacità di Anthony di dimostrarsi prima donna, alla condizione fisica di Stoudemire, forse è la panchina che fa storcere il naso. Si perchè se Woodson può far bene attenendosi al contentino e non scontentando Anthony, la sua profondità è al quanto dubbia.

NY può far bene, ma per l'ennesimo anno forse le loro ambizioni al titolo muoiono ancor prima della stagione regolare.

sabato 8 settembre 2012

Justin Timberlake socio dei Grizzlies

Eh sì, a quanto sembra anche Justin Timberlake, dopo Jay-Z, è caduto al fascino di poter far parte della proprietà di un team NBA, la squadra scelta sembra essere la quella della sua città natale Memphis: I Grizzlies.

Il futuro presidente dei Memphis Grizzlies, Robert Pera, ha trovato l’accordo con la vecchia proprietà di Micheal Helsey nello scorso luglio, per un cifra intorno ai 350 milioni di dollari.

Dallo scorso luglio, Robert Pera ha stretto un buon rapporto di amicizia con Justin Timberlake, il che porterà il cantante a fare investimenti importanti nel team ed ad esserne parte attiva, non si sa ancora in che ruolo.

L’investimento di Timberlake sembra stato già accettato dagli uffici del NBA, il che lo porterà da accanito fan e presenza costante nella settimana dell’All Stare game a parte importante dei “suoi” futuri Memphis Grizzlies.

Nuove maglie a New York

Giovedì, durante la trasmissione della ABC “Live! With Kelly and Micheal” Amar’e Stoudemire ha presentato il nuovo design per le maglie che i Knicks vestiranno al Madison Square Garden, durante le loro partite casalinghe per la stagione NBA 2012-2013.

Le maglie sono state definite così: “assomigliano molto più alle maglie degli anni ’70 e ’80, poi all’inizio degli anni ’90, ogni team dell’NBA aggiungeva il colore nero e fu così anche per i Knicks”.Il colore nero è quest'anno è sparito.

Il collo torna ad essere tordo, non più a V come le ultime stagioni, la scritta “New York” sul fronte della maglia risulta meno inarcata delle ultime, ma un filo più grande, tutto per rendere ancora più evidente la scritta.

Spicca, inoltre, la scritta sul colletto “Once a Knick, always a Knick”.

Prima di Jordan, Kobe e James.

Si sa gli atleti di colore hanno cambiato la storia della pallacanestro, nell’immaginario collettivo il primo che ci viene in mente è sicuramente Michael Jordan, poi ci sono tutti gli altri Magic Johnson, Lebron James, Kobe Bryant e tanti tanti altri.

Ma ben prima di loro c’è stato Oscar Robertson, negli anni 50-60 era senza alcun dubbio il migliore, ma la sua non è solo una storia sportiva, nasce nel Tennessee in campagna dove la famiglia non viveva certo nel lusso, sarà la madre a portare il figlio a Indianapolis e lo iscrive alla Crispus Attucks High School.

Il vero problema per Big O non è certo giocare bene a pallacanestro, porta la sua High School a vincere ben tre campionati, nonostante ciò non è molto amato, perché? La risposta è purtroppo facile e scontata, razzismo.

Entra così in scena il Ku Klux Klan, minacce di morte e messaggi intimidatori come il gatto nero morto messo nel suo armadietto, Oscar però non si lascia intimidire e non smette, diventerà professionista, nonostante i continui episodi di razzismo (Dopo le partite non gli era permesso mangiare al ristorante con il resto della squadra) Big O tiene duro, cambiando così per sempre non solo la pallacanestro ma anche la storia americana dando una vera e propria stoccata al razzismo.

Giocherà per ben quattordici stagioni in NBA indossando le casacche di Cincinnati Royals e Milwauke Bucks. Rookie dell’anno nel 1961 e MVP stagionale nel 1964 corona la sua carriera vincendo l’ambito anello nel 1971 con i Bucks insieme ad un altro futuro Hall of Famer Abdul-Jabbar.

Dopo il ritiro inizierà ad occuparsi a tempo pieno di volontariato, soprattutto rivolto alla popolazione afro-americana che popolava la periferia di Indianapolis. Per una sola stagione ha anche lavorato come commentatore NBA affiancato da Brent Musburger, rendendo famosa la frase: “Oh Brent, did you see that!?”.

The Big O Oscar Robertson, la leggenda delle leggende.

martedì 4 settembre 2012

Un allenatore per Howard

La notizia era nell’area da giorni e alla fine si è rivelata vera.

Kareem Abdul Jabbar torna ad occupare la posizione di assistente personale del centro dei Los Angeles Lakers, ruolo che aveva ricoperto anche con Andrew Bynum fino al 2011 quando il rapporto fra i due si è interrotto.

Dwight Howard è, ovviamente, il fortunato che avrà l’onore, e il piacere, di potersi allenare con l’all time leading scorer dell’NBA.

Il fresco centro della parte giallo-viola di Los Angeles ha detto che è un suo sogno che si realizza e che si sente particolarmente fortunato.

Kareem Abdul Jabbar si è dichiarato onorato di poter passare la sua conoscenza a Dwight Howard, un atleta talentuoso, atletico, con voglia di lavorare e con un obbiettivo ben definito: vincere l’anello.

lunedì 3 settembre 2012

Il futuro sarà un posto migliore

Dopo un'annata fallimentare come l'ultima, i Charlotte Bobcats puntano alla rinascita sportiva, fissando già le basi per il futuro grazie ad un'ottima Summer League.
 
E' difficile per tutti accettare un passivo umiliante come quello dell'annata pesante, immaginate quanto sia amaro tutto ciò per Michael Jordan, abituato a ben altri record. A Charlotte si è ottimisti dopo un'ottima Summer League, e la frase "Il peggio è passato", può essere la pura verità in questo caso. Ma i Bobcats rifondati fanno ben sperare i tifosi, perchè comunque Charlotte ha posto le basi per il futuro, operando bene sul mercato. Ovviamente degni di nota sono Gordon, Haywood e Session. Nonostante la mancata #1 pick al draft, il tanto criticato Kidd-Gilchrist è un trascinatore, non è il cestista tecnicamente perfetto, ma è un lavoratore e può ricopensare la squadra. Sempre dal draft Jeff Taylor ha impressionato parecchio, mostrando un ottimo tiro dal perimetro. Rimasto dal massacro attuato al roster della stagione scorsa è Kemba, su cui sembra si punti parecchio.


Come detto prima, si pensa che il peggio sia passato, e sicuramente Charlotte può togliersi qualche soddisfazione, ma l'ottimismo va frenato e bisogna pensare al tanto lavoro da fare negli anni per far si che questa sia solo una parentesi, in un futuro, si spera, migliore.