giovedì 20 dicembre 2012

Un nuovo record per The Truth

Con 35 anni e 67 giorni, Paul Pierce, diventa il più vecchio giocatore nella storia dei Boston Celtics, superando Larry Bird e i suoi 49 punti a 35 anni e 39 giorni in una partita finita in overtime nell’ormai lontano 1992, a segnare 40+ punti un una sola partita di NBA.

Il capitano dei Celtics ha tirato fuori dal cilindro una prestazione d’annata con 40 punti con 13 canestri realizzati su i 16 tentati nella vittoria dei Celtics contro i Cleveland Cavaliers al TD Garden di Boston.

A coronare la splendida serata Pierce ha aggiunto 8 rimbalzi, servito 6 assist e rubato 3 palle che hanno messo il punto esclamativo sulla sua magnifica prestazione, degna del Paul Pierce del 2000.

sabato 1 dicembre 2012

Pietrus a Toronto

A sorpresa Mickael Pietrus si accasa a Toronto, avevamo parlato del forte interessamento di Milwaukee, Lakers e Warriors e invece il francese ha spiazzato tutti.

Per poter far entrare Pietrus nel roster i Raptors hanno rinunciato all’ala Dominic McGuire.

Croce e delizia

I nuovi Big Three, quelli a firma giallo viola, sono passati dall'essere la delizia del mercato 2012, all'essere la croce di coach Brown, licenziato a causa della mancanza di risultati. Ma a dirla tutta l'ex coach dei Cavaliers, centra relativamente con i problemi dei Lakers.

Tornando indietro nel tempo, precisamente ai colpi Nash-Howard, leggevo eccitazione, e anch'io provavo eccitazione nell'immaginare tanto talento in un solo team. Dwight Howard, il centro ex Orlando che si porta dietro la pesante ombra di Shaq, nonostante fosse diventato il punto cardine di ogni rumor, è un giocatore, e che giocatore dentro al pitturato. Tutti conosciamo Steve Nash, un giocatore dall'infinito talento, il quale nonostante l'età, continua a giocare come un ragazzino e a 38 anni, è reduce da una delle sue migliori stagioni, se non la migliore. Che dire di Kobe Bryant? Nessuna parola può rendere merito al Black Mamba. Dietro a questi tre signori, i Lakers possono comunque permettersi Gasol e World Peace, alfieri degli ultimi due titoli conquistati dalla franchigia Los Angelina. Dopo qualche mese quanto fatto in estate sembra solo una riunione di figurine, roba da all star game per intenderci, che per alcuni motivi, alcuni ovvi e alcuni meno ovvi, non sembrano amalgamarsi alla perfezione con i loro stili.

A contribuire ai problemi in campo ci pensa il presidente dei Lakers, Jerry Buss. Per l'amor di dio, ovviamente può fare quello che gli pare, ma trovo stupida la situazione che si è creata, illudendo addetti ai lavori, fan e forse anche qualche giocatore, ma è ancora più stupido trattare con una persona con cui probabilmente non si avranno idee in comune (il passato dei due parla chiaro), e probabilmente farlo per avere una rivalsa personale. La contrattazione con Jackson rimmarrà una roba mitologica credo, la verità non si saprà mai, ma il concetto rimane. Inutile trattare con una persona con cui hai avuto tanti diverbi.

Saltato il coach zen, è quindi Mike D'Antoni a prendere in mano i redini della nave che affonda. Apprezzato da Kobe e Steve, può dimostrare che può essere un allenatore da titolo, e raddrizzare un progetto (se esiste), mal partito, ma all'orizzonte per questi Lakers c'è un nuovo 2004. Saranno così forti da riscrivere un destino che sembra giorno dopo giorno scontrarsi contro le loro ambizioni?

giovedì 29 novembre 2012

Rajon Rondo mette fine alla sua streak

Ebbene sì, Rondo, da solo, ha messo fine alla sua streak.

Già proprio così, Rajon era probabilmente l’ostacolo più grande per se stesso nella rincorsa a Magic Johnson nel record di partite consecutive con almeno 10 assist.

La sua rincorsa, iniziata l’11 marzo di quest’anno, si è fermata la scorsa notte durante la partita con i Brooklyn Nets a Boston quando mancavano 29.5 secondi alla fine del primo tempo, quando dopo uno scontro di gioco fra Kevin Garnett e Kris Humphries, Rondo si lanciato sul centro dei Nets mettendogli le mani in faccia, certo Humphris non ha fatto un bel fallo su KG, probabimente punibile con un flagrant 1, e scatenando una vera e propria rissa che ha visto coinvolto praticamente tutti i quintetti in campo.

Il risultato ?
Tecnico per Humphies, che avendone preso un altro nell’ultima azione è stato espulso dalla partita, stessa sorte è toccata a Gerald Wallace espulso per secondo tecnico, invece Rajon Rondo è stato espulso direttamente dalla partita, mettendo fine così, nel modo peggiore possibile e con solo 3 assist effettuati, alla sua streak che si è fermata a quota 37 partite consecutive con più di 10 assist, andando ad occupare la seconda posizione in comproprietà con una leggenda della NBA e all-time assist leader come John Stockton.


lunedì 26 novembre 2012

Assalto a Pietrus

Mickael Pietrus è l’ultimo free agent di buon calibro rimasto sul mercato.

L’ex Boston Celtics sembra sia letteralmente assediato di offerte, alla quali si dovrebbero essere aggiunte in settimana quelle dei Golden State Warriors, squadra con cui ha iniziato la carriera NBA e dei Los Angles Lakers, che lo vedrebbero come innesto perfetto nel loro secondo quintetto.

Sulle tracce del francese, però sembrano esserci da diverso tempo e con una volontà di chiudere molto alta, anche e soprattutto perché potrebbe rivelarsi una operazione economicamente molto vantaggiosa, sia i Milwaukee Bucks sia i Minnesota Timberwolves, con i primi in deciso vantaggio che contano di chiudere nelle prime settimane di dicembre, i Lakers stanno alla finestra a guardare, pronti ad approfittarne se qualcosa dovesse andare storto

Rondo raggiunge Stockton

La streak di Rajon Rondo, iniziata a marzo di quest'anno, di almeno 10 assist per partita rimane viva e continua la ascesa, nella partita contro gli Orlando Magic il playmaker dei Boston Celtics ottiene 16 assist, prolungando la sua striscia di +10 assist a partita a 37, pareggiando così il mitico, John Stockton, all-time leader con 15.806 assist.

Nel suo mirino c’è ormai Magic Johnson con le sue 46 partite di fila con almeno 10 assist per partita leader di questa particolare striscia, lontano ormai solo 9 partite.

domenica 25 novembre 2012

La rinascita dei Bobcats

Son bastate 12 partite di regular season per far dimenticare a Charlotte la scorsa annata.

Con la vittoria di ieri contro i Washington Wizards, in una tiratissima partita finita con un doppio overtime, i Bobcats pareggiano il numero di vittorie ottenute nell’intera stagione scorsa cioè 7 (7-5 il record attuale), lo scorso anno lo score finale è stato di 7-59 con la peggior percentuale di sempre di vittorie (.106) mai ottenuta nella storia della NBA.

Ma qual è il motivo del riscatto dei Charlotte Bobcats?
Sicuramente molto merito va a coach Mike Dunlap che ha portato il suo stile “uptempo” tipico dei college americani e della NCAA, stile che calza come un vestito perfetto a Michael Kidd-Gilchrist, rookie seconda scelta assoluta dell’ultimo draft che con i suoi 11.7 punti e 6.9 rimbalzi a partita fornisce un solido contributo, anche l’altro rookie della franchigia Jeffery Taylor, 31esima scelta al draft, sta iniziando a ritagliarsi spazio con solide performance dal campo, contribuendo con punti in doppia cifra.


Uno dei giocatori che è migliorato significativamente di più è Byron Mullens, centro di 2.13m che sta diventando una macchina da 3pts, ne ha realizzati 19 per ora in stagione, 5 solo nella notte con per il season high di 27punti, la sua esplosione sta togliendo minuti nella rotazione a Bismark Biyombo, che è stato il titolare della posizione di PF/C della scorsa stagione.

Poi gli innesti di Brendan Haywood, Ben Gordon e di Ramon Session non hanno fatto che bene. I dubbi maggiori erano sicuramente sul possibile dualismo Kemba Walker/Ramon Session, il playmaker da UCONN è stata, l’anno scorso, una delle poche note positive durante la stagione, tenendo una media di 12.1 punti e 4.4 assist a partita, giocando quasi interamente ciascuna partita. Con l’acquisizione di Session molti pensavano ad un possibile declassamento di Kemba, invece il duo sta lavorando decisamente bene insieme (Walker 18ppp e 6app Session 17.2ppp e 4.4apg), con Session che è diventato il “go-to guy” per gli ultimi secondi di partita e Walker pronto a realizzare.

Siamo solo a fine novembre, ma per i Bobcats la stagione del riscatto è partita decisamente bene, dalla franchigia si è sempre dichiarato di voler iniziare la ricostruzione in questa stagione e di non puntare ai playoff, ma mai dire mai.

mercoledì 21 novembre 2012

138 punti! Record in NCAA

Jack Taylor, probabilmente il suo nome vi dirà poco o nulla, ma questo ragazzo del ‘90 ha compiuto una prestazione mostruosa.

Nella partita fra Grinnell College e Faith Baptist Bible, finita 179-104, di division III della NCAA, Taylor ha segnato il nuovo record NCAA di punti segnati per partita con ben 138 punti segnati nei 36 minuti giocati con 52 canestri realizzati di cui 27 triple sui 108 tentati, tenendo un’impossibile media di 3 tiri al minuto. Ovviamente il record ha offuscato i 56 canestri sbagliati dal ragazzo che ha fine partita ha commentato alla stampa “Sembrava che ogni palla tirassi finisse dentro”.

Il vecchio record NCAA di punti in una sola partita risaliva al lontano 1954 e lo deteneva Bevo Francis da Hillsdale.

lunedì 19 novembre 2012

Brandon Roy torna sotto i ferri

La guardia dei Minnesota Timberwolves, Brandon Roy dovrà sottoporsi ad un intervento artroscopico al ginocchio destro, non il massimo per un giocatore che sta cercando di tornare da diversi anni di problemi ad entrambe le ginocchia.

Roy aveva abbandonato l’attività agonistica nel 2010 proprio per i suoi cronici problemi alle ginocchia, quest’anno ha provato il ritorno con la franchigia di Minnesota con un contratto di due anni. L’intervento si terrà in questi giorni a Minnesota presso il Twin Cities, anceh se non dovrebbero essere molto lunghi, i tempi di recupero, attualmente, non sono dati a sapersi.

Sono bastate solo cinque partite di regular season, infatti non giocava dal 9 novembre saltando le ultime 4 partite, per far riaffiorare i problemi cronici alle sue ginocchia, speriamo che siano gli ultimi per il talento 28enne di Seattle.

domenica 18 novembre 2012

Prima trade stagionale

Ed ecco la prima trade della season 2012-2013.

I Bobcats hanno scambiato la guardia Matt Carroll per Hakim Warrick, ala proveniente dagli New Orleans Hornets.

In 499 partite nelle sue otto stagioni e con ben cinque team diversi, Warrick ha una media di 9.5 punti, 4.1 rimblazi a partita con un più che discreto .494 di percentuale al tiro.

Matt Carroll non rientrava nelle rotazioni del coach di Charlotte Mike Dunlap, Hakim Warrick ha giocato una sola partita in stagione per gli Hornets dopo essere stato preso dalla franchigia di New Orleans a luglio di quest’anno.

sabato 17 novembre 2012

Presentata la statua di Abdul-Jabbar

Il mitico gancio di Kareem Abdul-Jabbar e che tanto successo gli ha portato nei suoi anni di carriera è stato immortalato nella statua dedicategli dai Los Angeles Lakers e ora troverà il suo posto nella Star Plaza, davanti allo Staples Center, sede delle partite casalinghe dei Lakers, che già ospita le statue di elementi storici dei giallo-viola come Magic Johnson, Jerry West e Chick Hearn.

Alla cerimonia d presentazione della statua erano presente elementi rappresentativi della NBA come Pat Riley, Jerry West, Elgin Baylor e elementi del cinema come Jack Nickolson, grande tifoso dei Lakers.

Ecco la statua.

lunedì 12 novembre 2012

I Lakers scelgono Mike D'Antoni

Per il posto di head coach dei Los Angeles Lakers, dopo il licenziamento di Mike Brown, si è tenuta una gara a due tra Phil Jackson e Mike D’Antoni e alla fine la scelta è caduta sul ex coach di Pheonix Suns e New York Knicks e dell’Olimpia Milano.

I Lakers han negoziato il ritorno di Phil Jackson durante il week end, ma i negoziati non han portato ad una fine positiva, le richieste del head coach undici volte campione NBA erano intorno ai 10-15mln di dollari annui, fallita la contrattazione nella mattinata di lunedì Mike D’Antoni ha subito firmato un contratto di quattro anni, con lui arriverà anche il fratello Dan D’Antoni, suo assistente a Phoenix e a New York.

All’inizio di novembre D’Antoni ha effettuato un intervento ad un ginocchio, è ancora in fase di riabilitazione e per il momento è impossibilitato a viaggiare. Ci vorranno un paio di giorni prima che possa unirsi al team, probabilmente mercoledì o giovedì, è probabile che fino alla partita di martedì contro San Antonio in panchina resti Bernie Bickerstaff che ha guidato la squadra fino ad ora dopo il licenziamento di Mike Brown.

Domenica, Steve Nash, che lo ha avuto a Phoenix, così si esprimeva su un possibile suo arrivo: “Ovviamente tutti sanno quanto apprezzi Mike, se sarà assunto sarebbe eccezionale sia per me sia per il team.”

venerdì 9 novembre 2012

I Lakers licenziano Mike Brown

Dopo il deludente, anzi disastroso, inizio che riporta il record di 1-4, coach Mike Brown, nella giornata di oggi, è stato licenziato dai Los Angeles Lakers.

In attesa di un nuovo capo allenatore Bernie Bickerstaff, il secondo di Mike Brown, prenderà il suo posto ad interim almeno per la partita di stasera contro i Golden State Warriors.

I Lakers sembrano essere sulle tracce di coach Phil Jackson, ex Bulls e Lakers e vincitore di 11 titoli NBA, di coach Mike D’Antoni, che sembra abbia i favori di Kobe Bryant che con cui ha vinto l’oro olimpico con Team USA e di Steve Nash con cui ha un ottimo rapporto.

In alternativa si fanno i nomi di Jerry Sloan, allenatore dei Jazz, l’ex coach dei Trail Blazers Nate McMillan e l’ex coach dei Clippers Mike Dunleavy.

giovedì 1 novembre 2012

Gli ultimi rinnovi

Il limite ultimo per le estensioni dei contratti era il 31 ottobre, vediamo che ha prolungato evitando così di diventare free agent il prossimo anno.

Houston è riuscito dove i Thunder han fallito, hanno prolungato il contratto di James Harden per altri 4 anni per 80mln, che è anche l’offerta massima che il club texano poteva fare.

I Toronto Raptors hanno prolungato il contratto di DeMar DeRozan di altri 4 anni per 40mln.

Jrue Holiday ha firmato il prolungamento con i Philadelphia 76ers, 41mln per 4 anni.

I Chicago Bulls e Taj Gibson han trovato un accordo per altri 4 anni a 38mln.

La guardia dei Golden State Warriors ha prolungato il contratto per altri 4 anni con la franchigia per 44mln.

martedì 30 ottobre 2012

Harden a Houston

Che la soluzione del caso fosse nell’aria era ormai palese a molti, che il risultato si realizzasse nel breve termine non proprio.

Il Barba, James Harden, è stato mandato a Houston da OKC visto che tutti i tentativi di trovare un accordo sull’estensione del contratto sono falliti e che l’ultimo giorno utile per l’estensione era il 31 ottobre.

I Thunder hanno ottenuto dalla trade le guardie Kevin Martin e Jeremy Lamb (dodicesima scelta del draft 2012), due future prime scelte e una seconda scelta. Houston acquisisce anche il centro Cole Aldrich e le ali Daequan Cook e Lazar Hayward.

Ora toccherà agli Houston Rockets cercare di ottenere l’estensione che i Thunder non sono riusciti ad ottenere, l’ultima offerta prima della trade è stata di 52mln per 4 anni, per evitare che Harden diventi free agent la prossima estate e dovranno ottenerla prima del 31 ottobre.

lunedì 1 ottobre 2012

Nuova maglia anche per i Nuggets

La tradizione incontra il look moderno, i Denver Nuggets hanno presentato oggi, la nuova maglia alternativa.

La maglia gialla che mette in evidenza lo skyline di Denver diventò popolare negli anni '80 sotto la guida di coach Doug Moe.

La maglia verrà usata nella stagione 2012-13 per 18 volte.

La presentazione è avvenuta al Pepsi Center di Denver, durante il media day. La maglia è stata vestita da JaVale McGee, Kenneth Faried, Ty Lawson, Andre Iguodala e dal nostro Danilo Gallinari.
Sotto le prime immagini.



venerdì 28 settembre 2012

Bobby “The General” Knight

Chi ama il basket non può ignorare questo nome, l’allenatore che ha vinto più partite a livello collegiale.

Cresciuto a West Point in un ambiente militaresco è uno dei personaggi più controversi della storia dello sport americano, ha allenato ad Indiana University, sicuramente non una persona tranquilla e pacata, tutto il contrario, ha sempre imposto il suo carattere e le sue idee anche a costo di risultare odiato ed antipatico, ad esempio fece rimuovere il nome dei giocatori sul retro delle maglie, la giustificazione? “Dove ti pagano conta il nome che hai dietro la maglia, dove non ti pagano è quello che hai davanti che conta di più”.

Un sergente di ferro, i suoi giocatori erano allo stesso tempo intimoriti e incantati dal loro coach che non tollerava la mancanza di disciplina, uno dei suoi cavalli di battaglia infatti era: “Prima pensate a fare quello che vi dico e solo poi a vincere la partita”.

Senza dubbio una linea di pensiero controversa ma alla fine la storia ha dato ragione a Bobby, tre titoli NCAA (1976, 1981, 1987) e un NIT (Il più antico torneo di basket della storia collegiale) bastano per fare di lui uno dei simboli della pallacanestro ed uno dei simboli dello sport americano.

venerdì 21 settembre 2012

Nuova maglia per gli Spurs

Anche gli Spurs hanno deciso di creare una maglia nuova, definita da loro stessi alternativa. La maglia è grigia con finiture nere, con il logo secondario della franchigia ben in evidenza sul petto sul lato del cuore, al suo fianco è presente il numero del giocatore. La maglia alternativa debutterà nella partita di esordio stagionale il primo novembre contro gli Oklahoma City Thunder.

Rick Pych, Presidente delle operazioni commerciali dello sport e dell’entertainment ha spiegato: “Questa stagione introduciamo una nuova maglia, con un design semplice che mette in evidenza il nostro logo, che è l’icona della squadra ed è profondamente legato con i nostri fan, la nostra comunità. È la prima maglia, in assoluto, nella NBA a non avere scritte”.

La guardia Danny Green:”Le nostre tradizionali divise hanno un taglio decisamente classico, queste maglie alternative ci permettono di mantenerci al passo coi tempi”. Anche se assomigliano molto più a maglie d’allenamento.

Le nuove maglie sono disponibili esclusivamente acquistando un pacco biglietti di 6 partite "Platinum pick 6", il quale consente ai tifosi di scegliere le partite contro i Lakers o gli Heat, più una selezione di 5 partite addizionali durante la stagione, permettendo ai tifosi del basket la liberta si personalizzare la loro esperienza visiva.


Sotto le prime immagini:


giovedì 20 settembre 2012

Ricky Rubio pronto per Natale

A Minnesota il Natale arriverà prima, poco prima, del solito.

Il proprietario dei Timberwolves , Glen Taylor, ha affermato nella giornata di ieri che, il rookie spagnolo, Ricky Rubio tornerà a giocare con la squadra prima di Natale.

Il giovane spagnolo si è infortunato, strappo del legamento crociato anteriore, in Marzo durante una partita di regular season contro i Los Angeles Lakers, le previsioni iniziali davano il suo ritorno per il 2013, ma Ricky ha bruciato le tappe in questi mesi e sarà pronto prima del previsto.

Rubio era nel pieno di un’ottima stagione con una media di 8.2 assist e 10.1 punti per partita nelle 41 partite giocate. Quando tornerà in squadra troverà nei T’wolves nuovi compagni come Chase Budinger, Brandon Roy e la coppia russa Andrei Kirilenko e Alexey Shved.

giovedì 13 settembre 2012

Brooklyn Nets: l'arena è pronta

A novembre ci sarà la prima partita vera, e sarà subito derby contro i New York Knicks, ma il Barclays Center, nuova casa dei Nets, si sta preparando per la pre season.

Il presidente dei Brooklyn Nets, Brett Yormark dopo nove anni di attesa ha realizzato il suo obbiettivo: “E’ incredibile vedere il campo assemblato e l’arena praticamente finita.
E’ stato un lungo viaggio, ma è valsa l’attesa, la gente di Brooklyn sarà orgogliosa quando lo vedranno per la prima volta. E’ spettacolare.

Abbiamo voluto renderlo unico, così che se la gente si sintonizza potrà dire: Questa è Brooklyn!”

Il campo è composto da 240 pannelli di legno lavorato, ci son volute due settimane per la sua costruzione, per il suo assemblamento occorrono quattro ore.

Ora i Nets possono dire di avere una nuova casa dove potranno riversare le loro emozioni e aspettative.

Ecco le prime immagini dell'arena e del parquet:

lunedì 10 settembre 2012

La raffica del 10 settembre

I Cavaliers hanno trovato l’accordo con Alonzo Gee, la guardia tornerà a Cleveland, dove aveva giocato anche l’anno scorso. Contratto di 3 anni da 9.75mln di dollari.

L’ex guardia dei Celtics, E’Twaun Moor ha trovato l’accordo con i Magic, per cui nella prossima stagione giocherà nella “nuova” Orlando.

Andray Blatche ha trovato l’accordo, al momento solo a voce, con i Brooklyn Nets di un anno, il centro percepirà il minimo salariale di 1.1mln. Ci si aspetta la firma nei prossimi giorni.

I Miami Heat hanno completato il loro roster con l’acquisizione del centro Mickell Gladness e dell’ala Jarvis Varnado.

Gli attivissimi Pacers hanno messo sotto contratto la guardia, ex Jazz, Sundiata Gaines, Blake Ahearn e l’ala Sam Young.

Kenyon Martin(foto), ancora free agent, sembra essere molto tentato dalla pista che porta ai Los Angeles Lakers.

Gli stessi giallo-viola ha messo sotto contratto i rookie Reeves Nelson e Greg Somogyi, entrambi non selezionati al draft.

Are the Knicks a contender?

Con l'inizio di ogni stagione cestistica, i New York Knicks sono una delle squadre che ambisce al top, ma puntualmente accade qualche intoppo. Questa può essere la stagione giusta?

Dopo un'estate relativamente tranquilla, i Knicks pensano alla prossima stagione, oltre che con delle nuove jersey (clicca qui), anche con una tranquillità maggiore rispetto al solito. Parlare di tranquillità per la squadra di New York non è semplice, è proprio la grande mela che mette sempre aspettative, però per la prima volta in qualche anno, la situazione in casa Knicks sembra tranquilla. Forse è complice anche la "cacciata" di Jeremy Lin, che in qualche modo poteva destabilizzare la leadership di 'Melo. Il mercato per una volta è stato amico, mettendo nelle mani di Woodson un mix tra vecchietti dalla grande esperienza e gregari, forse consentendo a Woodson di plagiare lo stile di gioco di Miami e Chicago.

I nodi sono sempre i soliti, ma oltre alle capacità di Anthony di dimostrarsi prima donna, alla condizione fisica di Stoudemire, forse è la panchina che fa storcere il naso. Si perchè se Woodson può far bene attenendosi al contentino e non scontentando Anthony, la sua profondità è al quanto dubbia.

NY può far bene, ma per l'ennesimo anno forse le loro ambizioni al titolo muoiono ancor prima della stagione regolare.

sabato 8 settembre 2012

Justin Timberlake socio dei Grizzlies

Eh sì, a quanto sembra anche Justin Timberlake, dopo Jay-Z, è caduto al fascino di poter far parte della proprietà di un team NBA, la squadra scelta sembra essere la quella della sua città natale Memphis: I Grizzlies.

Il futuro presidente dei Memphis Grizzlies, Robert Pera, ha trovato l’accordo con la vecchia proprietà di Micheal Helsey nello scorso luglio, per un cifra intorno ai 350 milioni di dollari.

Dallo scorso luglio, Robert Pera ha stretto un buon rapporto di amicizia con Justin Timberlake, il che porterà il cantante a fare investimenti importanti nel team ed ad esserne parte attiva, non si sa ancora in che ruolo.

L’investimento di Timberlake sembra stato già accettato dagli uffici del NBA, il che lo porterà da accanito fan e presenza costante nella settimana dell’All Stare game a parte importante dei “suoi” futuri Memphis Grizzlies.

Nuove maglie a New York

Giovedì, durante la trasmissione della ABC “Live! With Kelly and Micheal” Amar’e Stoudemire ha presentato il nuovo design per le maglie che i Knicks vestiranno al Madison Square Garden, durante le loro partite casalinghe per la stagione NBA 2012-2013.

Le maglie sono state definite così: “assomigliano molto più alle maglie degli anni ’70 e ’80, poi all’inizio degli anni ’90, ogni team dell’NBA aggiungeva il colore nero e fu così anche per i Knicks”.Il colore nero è quest'anno è sparito.

Il collo torna ad essere tordo, non più a V come le ultime stagioni, la scritta “New York” sul fronte della maglia risulta meno inarcata delle ultime, ma un filo più grande, tutto per rendere ancora più evidente la scritta.

Spicca, inoltre, la scritta sul colletto “Once a Knick, always a Knick”.

Prima di Jordan, Kobe e James.

Si sa gli atleti di colore hanno cambiato la storia della pallacanestro, nell’immaginario collettivo il primo che ci viene in mente è sicuramente Michael Jordan, poi ci sono tutti gli altri Magic Johnson, Lebron James, Kobe Bryant e tanti tanti altri.

Ma ben prima di loro c’è stato Oscar Robertson, negli anni 50-60 era senza alcun dubbio il migliore, ma la sua non è solo una storia sportiva, nasce nel Tennessee in campagna dove la famiglia non viveva certo nel lusso, sarà la madre a portare il figlio a Indianapolis e lo iscrive alla Crispus Attucks High School.

Il vero problema per Big O non è certo giocare bene a pallacanestro, porta la sua High School a vincere ben tre campionati, nonostante ciò non è molto amato, perché? La risposta è purtroppo facile e scontata, razzismo.

Entra così in scena il Ku Klux Klan, minacce di morte e messaggi intimidatori come il gatto nero morto messo nel suo armadietto, Oscar però non si lascia intimidire e non smette, diventerà professionista, nonostante i continui episodi di razzismo (Dopo le partite non gli era permesso mangiare al ristorante con il resto della squadra) Big O tiene duro, cambiando così per sempre non solo la pallacanestro ma anche la storia americana dando una vera e propria stoccata al razzismo.

Giocherà per ben quattordici stagioni in NBA indossando le casacche di Cincinnati Royals e Milwauke Bucks. Rookie dell’anno nel 1961 e MVP stagionale nel 1964 corona la sua carriera vincendo l’ambito anello nel 1971 con i Bucks insieme ad un altro futuro Hall of Famer Abdul-Jabbar.

Dopo il ritiro inizierà ad occuparsi a tempo pieno di volontariato, soprattutto rivolto alla popolazione afro-americana che popolava la periferia di Indianapolis. Per una sola stagione ha anche lavorato come commentatore NBA affiancato da Brent Musburger, rendendo famosa la frase: “Oh Brent, did you see that!?”.

The Big O Oscar Robertson, la leggenda delle leggende.

martedì 4 settembre 2012

Un allenatore per Howard

La notizia era nell’area da giorni e alla fine si è rivelata vera.

Kareem Abdul Jabbar torna ad occupare la posizione di assistente personale del centro dei Los Angeles Lakers, ruolo che aveva ricoperto anche con Andrew Bynum fino al 2011 quando il rapporto fra i due si è interrotto.

Dwight Howard è, ovviamente, il fortunato che avrà l’onore, e il piacere, di potersi allenare con l’all time leading scorer dell’NBA.

Il fresco centro della parte giallo-viola di Los Angeles ha detto che è un suo sogno che si realizza e che si sente particolarmente fortunato.

Kareem Abdul Jabbar si è dichiarato onorato di poter passare la sua conoscenza a Dwight Howard, un atleta talentuoso, atletico, con voglia di lavorare e con un obbiettivo ben definito: vincere l’anello.

lunedì 3 settembre 2012

Il futuro sarà un posto migliore

Dopo un'annata fallimentare come l'ultima, i Charlotte Bobcats puntano alla rinascita sportiva, fissando già le basi per il futuro grazie ad un'ottima Summer League.
 
E' difficile per tutti accettare un passivo umiliante come quello dell'annata pesante, immaginate quanto sia amaro tutto ciò per Michael Jordan, abituato a ben altri record. A Charlotte si è ottimisti dopo un'ottima Summer League, e la frase "Il peggio è passato", può essere la pura verità in questo caso. Ma i Bobcats rifondati fanno ben sperare i tifosi, perchè comunque Charlotte ha posto le basi per il futuro, operando bene sul mercato. Ovviamente degni di nota sono Gordon, Haywood e Session. Nonostante la mancata #1 pick al draft, il tanto criticato Kidd-Gilchrist è un trascinatore, non è il cestista tecnicamente perfetto, ma è un lavoratore e può ricopensare la squadra. Sempre dal draft Jeff Taylor ha impressionato parecchio, mostrando un ottimo tiro dal perimetro. Rimasto dal massacro attuato al roster della stagione scorsa è Kemba, su cui sembra si punti parecchio.


Come detto prima, si pensa che il peggio sia passato, e sicuramente Charlotte può togliersi qualche soddisfazione, ma l'ottimismo va frenato e bisogna pensare al tanto lavoro da fare negli anni per far si che questa sia solo una parentesi, in un futuro, si spera, migliore.

giovedì 30 agosto 2012

La statua per Abdul Jabbar

Kareem Abdul Jabbar, l’all time scoring leader dell’NBA con 38.387 punti, verrà onorificato di una statua nella piazza davanti allo Staples Center di Los Angeles, la famosa Star Plaza che già ospita le statue di elementi storici dei Lakers come Magic Johnson, Jerry West e Chick Hearn.

L’idea di erigere una statua per Abdul-Jabbar era già stata avviata l’anno scorso, ma era stata presto stoppata dalle critiche dello stesso KAJ verso la società dei Lakers, per la gestione della squadra, e verso Andrew Bynum di cui è stato coach personale dal 2005 fino 2011,di cui ha criticato la poca voglia e la poca energia messe sia in allenamento sia durante le partite.

Ora però sembra tutto veramente pronto, nella stagione 2012-2013 la statua per il centro, membro della Hall Of Fame, Kareem Abdul-Jabbar, uno dei migliori giocatori di tutti i tempi, troverà, giustamente, il suo posto nella Star Plaza, l’entrata vip dello Staples Center.

lunedì 27 agosto 2012

La storia verrà riscritta?

Una volta superata la prima vittoria, si superano i propri limiti, le proprie inibizioni e paure. Questo può essere il caso di LeBron James? Il prescelto quest'anno è riuscito a vincere il titolo NBA dopo anni e anni di sofferenze nel parquet, e con la nazionale americana ha vinto le olimpiadi giocando su buoni livelli. Ma la famosa frase "Not 6. 7-8 titles" può essere rispettata?


I pro: Il talento di LBJ non lo scopriamo adesso, ma se c'è qualcosa che ha cambiato LeBron è successa sicuramente nel periodo post-finals 2011. Nella prima partita della scorsa stagione è sceso con una rabbia agonistica e una pallacanestro diversa, mettendosi a disposizione della squadra. Questo non significa che quando LBJ debba metterci la faccia sparisca. Nei Playoffs abbiamo avuto un'altra prova concreta. I 45 in gara 6 al TD Garden di Boston, e la tripla su una gamba sola che ha portato Miami ad un passo dal titolo parlano chiaro. E' migliorato come giocatore, ed è migliorato sotto il profilo mentale.


I contro: Forse l'arrivo del primo titolo potrebbe portare a LeBron una certa appagatezza. Teoricamente non ha più nulla da dimostrare, ha dimostrato d'essere un vincente mettendo il suo talento quando Bosh era assente e Wade di fatto passeggiava in campo. Quindi la mente che lo ha aiutato in questo 2012, potrebbe ritorcersi contro di lui.


In tutta franchezza credo che LeBron sia troppo affamato al momento per poter cedere mentalmente. E' consapevole del fatto che è il leader indiscusso negli Heat e di fatto è il miglior giocatore nella lega. Ha finalmente preso consapevolezza dei suoi mezzi. In conclusione, non so se saranno 7 o 8, e in tutta franchezza non credo, ma LeBron qualche altro anello lo vincerà.

lunedì 20 agosto 2012

Ibaka rinnova? Harden s'allontana

Ad essere onesti, la pre-season NBA è noiosa se non vi sono degli avvenimenti importanti. Trovare un argomento di riflessione non è sempre facile, ma il rinnovo di Serge Ibaka a 12 mln l'anno è importante e potrebbe cambiare molte cose nella prossima estate.

Si, perchè questo rinnovo di fatto allontana James Harden dai Thunder. Dopo gli onerosi rinnovi di Westbrook, Durant e appunto quello avvenuto pochi giorni fa di Serge Ibaka, credo che questo sia quasi un ben servito a James Harden. Ben servito è un termine forse troppo forte, ma di certo Harden con lo status che s'è costruito potrebbe voler di più e di fatto accettare nuovi ruoli o cedere ad offerte importanti, insomma, il poco spazio libero nel salary cap dei Thunder non lascia ben pensare sulla permanenza della guardia. Negli ultimi mesi prima Durant e poi lo stesso Harden si sono espressi sulla sua permanenza ad Oklahoma, devo dire con molta fiducia e ponendo prima di tutto lo spirito di squadra dinanzi a tutto. Ma cosa pensa il barba, o in generale un giocatore, cosa potrebbe pensare in questi momenti? "Non sono abbastanza bravo per avere un rinnovo a cifre importanti" "Mi stanno prendendo per i fondelli" "Non mi reputano così bravo e li farò pentire". Quello che pensa chi scrive queste righe è che attualmente il mercato è impazzato. Troppi contratti osceni a persone che ben poco hanno dimostrato e vinto. Risparmiare dei soldi con contratti più adatti a talento e quanto fatto vedere non sarebbe male, ne beneficerebbe nel complesso la squadra.

Ma si sa, la follia dell'assicurarsi un giocatore a tutti i costi vale molto di più del trattarlo per quanto vale. Ovviamente non conosco Harden, ma per come si sono messe le cose credo che la prossima estate avremo un altro tormentone, con tante squadre che andranno sul giocatore con offerte folli, e forse una nuova sfida per James Harden, che per forza di cose potrebbe diventare un uomo franchigia e non più il sesto uomo.

sabato 18 agosto 2012

Ibaka rinnova con i Thunder

Gli Oklahoma City Thunder e Serge Ibaka continueranno il loro percorso insieme.

Il centro 22enne, che ha partecipato alle Olimpiadi arrivando in finale con la nazionale spagnola, ha deciso d'accettare l'offerta di 48 mln in 4 anni proposta da Oklahoma.

Il leader nella classifica di palle stoppate nell'ultima stagione, rinnova il contratto dopo Kevin Durant e Russell Westbrook. Quest'estensione onerosa può portare all'addio di James Harden la prossima estate, in cui la guardia diventerà free agent .

giovedì 16 agosto 2012

La raffica del 16 agosto

Jermaine O'Neal approda ai Phoenix Suns.

Michael Eric, giocatore non scelto nel draft, ha trovato un accordo con i Cavaliers.

I Magic e Ish Smith hanno trovato un accordo per rinnovare il contratto del giocatore.

I Los Angeles Lakers hanno riconfermato ieri l'ala Devin Ebanks e acquistato la guardia free agent Jodie Meeks.

Brian Roberts, guardia che ha disputato la Summer League con gli Hornets, ha firmato un contratto con la franchigia di New Horleans.

Carlos Delfino, accostanto ai Celtics per qualche tempo, ha trovato un accordo con Houston. Sempre Houston ha tagliato Josh Harrellson, giocatore che era arrivato in Texas con la trade che portato Camby a NY.

martedì 14 agosto 2012

I commenti delle stelle NBA sull'arrivo di Howard ai Lakers

Se la telenovela Howard è finalmente giunta al termine in molti nella lega continuano a parlare dell'accaduto.

Se James Harden fa i complimenti alla dirigenza dei Lakers per il colpo fatto, il suo compagno di squadra Kevin Durant liquida l'argomento con un "Non me ne importa". "Sono più forti", queste le parole Pat Riley, GM dei Miami Heat. Dall'altra sponda di Los Angeles è CP3 a commentare l'arrivo di Howard "Sapevamo che sarebbe accaduto, hanno perso un giocatore dominante, per prenderne un altro". Della faccenda ha anche parlato Van Gundy, l'ex allenatore dei Magic. Per lui 'Superman' a Los Angeles potrebbe tornare un giocatore dominante, e per i Lakers di conseguenza, un aggiunta fondamentale. Ha parlato anche Pau Gasol, futuro compagno di squadra di Dwight. "L'arrivo di Howard è una grande notizia, è il miglior centro della lega".

L'effetto di un trasferimento così importante nell'ottica campionato, lascia ancora discutere.

lunedì 13 agosto 2012

The Dwight Howard Show

Non è facile scrivere su Dwight Howard, non perché non si parli del ragazzo, anzi, ma il teatrino montato nell'ultimo anno é stato nauseante.

Non si discutono le doti atletiche e cestistiche di Howard, solo un pazzo lo farebbe. Si discute ovviamente dell'ultimo anno di 'Superman', che in ordine ha fatto impazzire la dirigenza dei Magic, offerenti, giornalisti, blogger e appassionati. Partiamo dai Magic. Non si può dire che non abbiano cercato di accontentare le richieste della loro, ormai ex, star. Quindi dopo i tanti screzi e una semi-richiesta, i piani alti mandano via Van Gundy e Smith, rispettivamente allenatore e general manager. La speranza era quella di un nuovo ciclo compiacendo il lungo. Beh, lui non è sembrato compiaciuto dalla scelta, anzi, stando a quanto trapelato dopo l'allontanamento dei due, Dwight ha chiesto di nuovo la trade. In quello che è sembrato un puttanaio (scusate il termine), lui voleva giocare con Deron Williams, quindi ai Nets. Gli occhiolini strizzati ad altre, tante, franchigie, rimangono un mistero. La situazione è stata senza dubbio particolare, e quando sembrava svanita la possibilità di andare via, causa il rinnovo di Lopez ai Nets, arriva un nuovo colpo di scena. Pochi giorni fa è arriva l'ufficialità di Dwight a Los Angeles, destinazione Lakers.

Dopo una mega trade, Howard è riuscito a scappare da Orlando, approdando in una squadra che punta al titolo, e il quintetto iniziale lo dimostra. Ma nel caso i Lakers fallissero, ci sarebbe una parte seconda del teatrino? Quel prolungamento non firmato non fa ben sperare, e a meno di un anno si potrebbe riaprire il teatrino...

venerdì 10 agosto 2012

Ufficiale: Howard è dei Lakers

Dopo una telenovela estenuante, attendevamo l'ufficialità assoluta. Adesso Dwight Howard è un giocatore dei Lakers.

L'ufficialità è arrivata attraverso la conferenza tenuta dagli Orlando Magic e dal suo GM ,Rob Henningan, che ha ringraziato calorosamente Dwight Howard.
Inoltre Henning ha parlato ai fans degli Orlando Magic cercando di tranquillizzarli, la maggior parte di loro non è contenta della trade, sul fatto che la squadra da qui in poi riallaccerà il rapporto con il suo fans, deteriorato da questa situazione e che la trade non poterà subito ottimi risultati, ma lo saranno nel lungo periodo.
Ha inoltre parlato di come abbiano cercato in tutti i modi di tenere Howard fra le loro fila e di come, accortesi che non ci sarebbero state possibilità, abbiano deciso che sarebbe stato scambiato.

La trade ufficiale e definitiva è:
Ai Lakers va, ovviamente Dwight Howard, Chris Duhon, Earl Clark.
Ai Magic vanno Aaron Affalo, Al Harrington, Moe Harkless, Nikola Vucevic, Josh McRoberts, Christian Eyenga, tre future first round pick (2013,2014,2017)e due second round pick entrambe nel 2013
Ai Nuggets va Andre Iguodala.
Ai 76ers vanno Andrew Bynum e Jason Richardson.

Inoltre ad Orlando si è liberato molto spazio salariale, cosa che gli darà l’opportunità di andare in cerca sul mercato dei free agent rimasti liberi e soprattutto di una guardia, visto che al momento ad Orlando ne hanno una sola.


Il lunghissimo tira e molla che ha condizionato gli Orlando Magic in primis, e poi tutta la lega è giunto al termine quest'oggi con una mega trade, come riportato precedenemente su queste pagine.

Wade sarà pronto per inizio stagione

A meno di un mese dall'intervento chirurgico al ginocchio, che ha costretto Dwayne Wade a saltare le Olimpiadi, la guardia dei Miami Heat è comunque a Londra, per degli impegni con alcuni sponsor.

Il giocatore ha fatto sapere che la riabilitazione sta andando come previsto, e che quindi si aspetta di tornare in campo per l'inizio della stagione.

Dwight Howard goes to... Hollywood!

E' finalmente finita la telenovela riguardante Dwight Howard. 'Superman' ha deciso d'accettare l'offerta dei Lakers.

Quella che sembrava una storia senza fine, finalmente ha avuto una conclusione. I Lakers hanno convinto il centro dei Magic portando a segno questa trade:

Ai Lakers: Dwight Howard (che sarà free agent la prossima estate), Chris Duhon e Earl Clark.
Ai Nuggets: Andre Iguodala.
Ai 76ers: Andrew Bynum e Jason Richardson.
Ai Magic: Arron Afflalo, Nicola Vucevic, Al Harrington e Moe Harkless.

Ormai manca solo l'ufficialità, ma a breve i Lakers avranno un terzetto da paura.

giovedì 9 agosto 2012

Dennis Lindsey nuovo GM dei Jazz

Gli Utah Jazz, nella figura del loro presidente, hanno annunciato un accordo con Dennis Lindsey, che sarà il nuovo GM della franchigia. Kevin O'Connor rimarrà nel ruolo di vice president of basketball operation.

Lindsey, che in precedenza ha trascorso 11 stagioni con i Rockets, occupando la carica di vice presidente delle basketball operation e successivamente quella di direttore del personale giocante, prima di approdare a San Antonio, dove ha trascorso le ultime 5 stagioni, sotto la carica di vice presidente e vice general manager.

Utah è fiduciosa, sotto la guida di Lindsey credono in un futuro migliore.

"Dopo gli Heat? I Pacers!" Parola di Danny Granger

Intervistato dall'Indianapolis Star, Danny Granger, leader dei Pacers, crede che la sua franchigia sia attualmente la seconda forza ad Est. "Sarà dura, Brooklyn ci darà del filo da torcere e ovviamente Miami farà il suo, ma credo che comunque possiamo ritenerci la seconda miglior squadra dell'Est".

Indiana viene da due ottime stagioni sotto la guida di Frank Vogel, e nonostante l'addio di Larry Bird, le ambizioni non sembrano cambiate. "Abbiamo ancora fame, e quando si ha una spinta del genere non ci si accontenta. Abbiamo fatto una bella stagione, ma non abbiamo ancora ottenuto nulla. Sappiamo tutti di far parte di una squadra di veterani e che la strada davanti a noi è lunga".

Di sicuro quest'anno dietro gli Heat ci sarà una bella battaglia.

mercoledì 8 agosto 2012

Sondaggio: Miglior colpo Post Season


Vogliamo sapere, secondo voi, chi ha fatto il colpo migliore nella post season.

Sì, non è ancora finita, ma i colpi significativi sono già stati fatti.

Se non vi trovate d’accordo con nostra selezione fatecelo sapere nei commenti!


Chi ha fatto il colpo migliore?
Heat - Ray Allen0%
Knicks - Jason Kidd0%
Rockets - Jeremy Lin0%
Lakers - Steve Nash0%
Clippers - Grant Hill0%
Brooklyn - Deron Williams0%
Bulls - Nate Robinson0%
Wolves - Andrei Kirilenko0%
Mavericks - OJ Mayo0%
Suns - Luis Scola0%
Boston - Jason Terry0%
Indiana - Roy Hibbert0%
Bobcats - Ramon Session0%
Kings - Aaron Brooks0%
Blazers - Nicolas Batum0%